MASTICARE
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- Pubblicato Sabato, 28 Giugno 2014 13:01
- Scritto da ParrocchiaWM
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Per anni mi hanno parlato della masticazione e della dentatura. Per diventare odontotecnico dovevo conoscere la fisiologia e l’anatomia del corpo umano. Nelle lezioni scolastiche non ci siamo mai soffermati su cosa masticare, caso mai c’era più attenzione nel metodo e nella pratica della pulizia dentale. Oggi raccolgo questo percorso, ma sono più orientato a curare l’alimentazione, cosa mangiare, dove e quando farlo.
Due gratis la terza la paghi! La prima dentatura da latte e la seconda quella permanente la vita te la dona gratuitamente, prevedendo un adattamento della masticazione e dell’alimentazione, un crescere che offre un cambiamento di gusti, di consapevolezza, di struttura. La terza dentatura, le protesi, le paghi e spesso salate. Tutto ha un prezzo, e se trascuri l’igiene dentale molto presto la vita ti presenta il conto. Se pensiamo poi all’usura, a quel digrignare i denti, vuoi per tensione notturna o per rabbia diurna, è inevitabile creare un’associazione tra il conflitto di ideologie e prassi alimentare. Sono i due grandi argomenti che creano tensioni: l’appartenenza ad una ideologia che inevitabilmente si scontra con le altre, perché diverso è il nostro modo di pensare, di leggere e di interpretare gli eventi della vita, e i metodi alimentari. Quest’ultimi rivelano lo stile di vita di ciascuno di noi, richiedono un’attenzione quotidiana, ricercando a volte in modo maniacale alcuni cibi rispetto ad altri. All’estremo opposto la nostra alimentazione indica l’indigenza spirituale e psichica del soggetto, attivando la dieta "cassonetto", ovvero mangio di tutto e senza ritegno.
Nella storia della salvezza raccontata nella Bibbia, l’uomo è convocato dal Signore per una duplice mensa: la parola e il pane, che oggi possiamo masticare nel lezionario della Parola di Dio proclamata nella liturgia, e nell’altare dell’Eucaristia. Una storia complicata e difficile, perché l’uomo spesso si inorgoglisce e nell’abbondanza e nella ricchezza, cambia dieta, adora altre divinità, dimenticando l’essenzialità della vita e il cibo della salute. Nel libro dell’Esodo, Dio conduce il suo popolo nel deserto dopo che era diventato schiavo in Egitto, per fargli masticare la "manna", un cibo che Israele non conosceva, un cibo che non si poteva accumulare. Con questo alimento Dio voleva "umiliare" e mettere alla prova il suo popolo, lo porta nel deserto per parlare al suo cuore. Il pericolo del "possesso" e della "superbia", è il segnale visibile di una scarsa igiene "spirituale". Si crea così una carie, e l’anima, la mente e il corpo vengono corrotti.
Gesù ci porta il filo interdentale, per garantire la pulizia nei punti più interni, nei punti di contatto, nelle nostre relazioni, nella relazione tra il Creatore e le creature, tra Dio e l’uomo. Parla di un pane che se diviso porta all’unità, parla di un pane spezzato che se condiviso e amato porta alla "distensione". Si superano ideologie e conflitti per il bene comune. Si mangia insieme, masticando non solo il "Pane", ma accogliendo la "Parola di Dio". Gesù va oltre: non impone una dieta per tutti, ma ricorda e invita a cercare il cibo per la vita eterna, nel bere e nel mangiare il Suo corpo. L’Eucaristia è prima di tutto accogliere la Sua presenza reale che nel pane e nel vino sono il simbolo del Suo amore. "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda" (Gv6,54-55).
don Andrea
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